INTERVISTA |
“Personalizzare la ristrutturazione”Anita Bianchetti, titolare di una studio di progettazione a Milano, opera nel campo della bioarchitettura da due decenni dedicandosi molto alla ristrutturazione. Parlando di progettazione ecosostenibile, quali sono i criteri base ai quali si attiene nell’affrontare un lavoro?Secondo me, i criteri base della progettazione ecosostenibile sono: In un progetto di ristrutturazione, quali sono gli ambiti del suo intervento che considera essenziali per ottenere un buon risultato?Mi interessa soprattutto il benessere degli abitanti che vivranno negli spazi che progetto. Per raggiungere questo obiettivo gli ambienti dovranno essere vivibili al giusto livello di temperatura e umidità, che sono parametri anche soggettivi, quindi è importante che gli impianti termici o di climatizzazione abbiano sistemi di regolazione, per evitare sprechi energetici. Conta molto l’atmosfera della casa, colori neutri e chiari non richiedono alti livelli di illuminazione: quella naturale è una grande risorsa e va sfruttata, sempre abbinata a sistemi di schermatura delle vetrate per evitare il surriscaldamento estivo. Quali materiali predilige?Preferisco utilizzare quelli naturali tradizionali: il legno, la calce, le fibre vegetali perchè sono tutti riciclabili. Altro requisito è la reperibilità nel territorio che evita lunghi trasporti. La scelta di materiali di qualità con un ciclo di produzione certificato esente da sostanze nocive, oltre a preservare la salute degli abitanti evita, in molti casi, interventi di manutenzione nel breve periodo. C’è una soluzione materica o impiantistica, che consiglia senz’altro ai suoi clienti ?Le soluzioni impiantistiche vanno valutate e personalizzate ogni volta, ma sicuramente mi sento di consigliare, se ci sono le condizioni, quelle relative al miglioramento dell’efficienza energetica. Potendo intervenire su tutti i locali si ottengono ottimi risultati da un punto di vista di resa energetica con gli impianti di riscaldamento a bassa temperatura a pavimento, abbinati alle nuove caldaie a condensazione. E’ difficile generalizzare, ma si può parlare di un range di spesa al metro quadro che secondo lei una ristrutturazione in chiave ecosostenibile richiede?La ristrutturazione in chiave ecosostenibile non è necessariamente più costosa e l’eventuale investimento iniziale superiore viene ammortizzato nel tempo. Al momento anche gli sgravi fiscali del 36% sulle ristrutturazioni e del 55 % per le spese finalizzate al contenimento dei consumi energetici dovrebbero favorire le scelte ecosostenibili. |
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architetto@anitabianchetti.it |
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